lunedì 22 settembre 2008

Alitalia: parole in libertà?


“Il Giornale” di Sabato 20 Settembre titolava a caratteri cubitali in prima pagina “Tutta l’Italia contro il sindacato”.
Il titolo cita un sondaggio, basato sull’intervista a 800 persone, condotto dalla “Crespi Ricerche” (ex “Datamedia”), ovvero da Luigi Crespi, in passato sondaggista personale di Silvio Berlusconi.
Il sondaggio è reperibile a questo link: http://www.crespiricerche.it/index.php?option=com_content&task=view&id=108&Itemid=1
Il 63% di queste 800 persone sostiene che la colpa del fallimento delle trattative è da addebitare al sindacato. Con quale passione verso l’obiettività dei dati, e quale rispetto all’intelligenza dei suoi lettori, “Il Giornale” riesca a trasformare il 63% in “tutta l’Italia” e un campione di 800 persone in 57.000.000 di persone, è esercizio degno dei migliori volteggi di Igor Cassina.
“Stranamente” sul sito internet de “Il Giornale”, un sondaggio basato sulla stessa domanda di quello precedente, ma non avente valore statistico, individua sempre nel sindacato, e sempre con la stessa percentuale, la colpa del naufragio delle trattative su Alitalia.
http://www.ilgiornale.it/sondaggio_2b.pic1?PID=72

Ci pare allora che “Il Giornale” (di proprietà Berlusconi) batte la grancassa esclusivamente sulle responsabilità dei sindacati (che comunque, sia chiaro, ci stanno), mentre omette di denunciare con altrettanta forza le responsabilità di un’intera generazione di classe politica dirigente, in primis quella che sostiene attraverso le sue colonne, che da oltre 15 anni si alterna al potere sempre con le stesse facce, allo scopo di screditare agli occhi dell’opinione pubblica definitivamente il sindacato stesso! Giova ricordare che l’ultimo bilancio chiuso in attivo per Alitalia risale al 1992…
Dunque, si strumentalizza il dramma della vicenda Alitalia per tentare di “distruggere” l’immagine di un sindacato da sempre sgradito alla classe imprenditoriale che costituisce l’area elettorale di riferimento del centro-destra.

E l’opposizione?
Quasi a voler sottolineare che la realtà delle cose talvolta varia al variare del punto d’osservazione, un terzo sondaggio (sempre non avente valore statistico) lanciato però stavolta da “Repubblica Online” (giornale tradizionalmente di area centro-sinistra) ci fa sapere che per il 53% degli Italiani la colpa del fallimento delle trattative è da individuare nel Governo in carica, mentre il sindacato scende ad una percentuale del 19%
http://temi.repubblica.it/repubblica-sondaggio?cmd=vedirisultati&pollId=965

Resta solo da capire se gli Italiani sono un popolo di burloni che alle stesse interviste risponde sì e no a giorni alterni.. “Quid est veritas?”, verrebbe da chiederci, ma non è questa la sede.
Nelle interviste ai politici di area PD, nessuno è disposto ad ammettere responsabilità di Governo, quando al Governo c’erano loro, e quasi tutti ne approfittano solo per dire che la colpa è di Berlusconi e basta.
Quasi tutti…perché due in particolare si distinguono.
Il silenzio del ministro ombra per lo sviluppo economico, Matteo Colaninno, è indicativo del conflitto d’interessi che intercorre tra chi dovrebbe essere il primo critico dell’intera operazione e il capocordata della C.A.I., suo padre Roberto. Addirittura l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, suggerisce alla CGIL di firmare alle condizioni dettate da C.A.I.. Quindi diventa sostenitore della linea governativa!
Davanti a questo contesto, Alitalia appare solo come l’ennesimo pretesto, per maggioranza e opposizione, per soffiare sull’antisindacalismo da una parte, e sull’antiberlusconismo dall’altra
Nulla di nuovo sotto il sole.
Tutti insieme, uniti con ottimismo verso il baratro!
Alex

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