venerdì 27 marzo 2009

Pubblichiamo con piacere le iniziative del Comitato pari-opportunità di Catania..



25 MARZO 2009
Apertura dello Sportello di ascolto sul fenomeno del mobbing e delle molestie sessuali sul posto di lavoro

Il Comitato Pari Opportunità SIAP Catania apre lo Sportello di ascolto sul fenomeno del mobbing e delle molestie sessuali sul posto di lavoro, che offrirà assistenza e consulenza specialistica in materia a tutti/e i colleghi/e. L’esigenza è nata dall’osservazione empirica di una serie di situazioni di disagio del personale che sono sempre state nascoste per paura di ritorsioni o di non essere creduti/e, o di non sapere cosa fare o a chi rivolgersi o come uscirne.
Il principale obiettivo, dopo quello principale della tutela della salute del lavoratore/trice, è quello di supporto all’Amministrazione per lo studio e l’arginamento del fenomeno, realizzando così gli obiettivi sulla sicurezza del lavoratore sul posto di lavoro previsti dalla recente e passata normativa sulla sicurezza del lavoratore. Solo smascherando e denunciando il fenomeno sarà possibile che determinati comportamenti vengano censurati sul nascere, senza quindi arrecare danno alla salute fisica e psicologica dei/delle colleghi/e, evitando di portare denigrazione al prestigio della nostra Amministrazione, e per combattere la cultura dell’omertà ( “mi faccio i fatti miei che è meglio”). Questi fenomeni non sono germi o batteri da cui ci si può difendere con un vaccino, sono patologie sociali che possono colpirci in qualunque momento della nostra vita professionale, ed allora l’indifferenza che abbiamo mostrato verso le sofferenze degli altri ci tornerà con gli interessi. La solidarietà è contagiosa, salutare e produttiva, non si po’ dire lo stesso dell’omertà.

Per il funzionamento dello sportello, oltre agli specialisti/e che collaboreranno, saranno selezionati volontari/e tra il personale che si renderà disponibile, e sarà attivata una collaborazione in rete con altri sportelli di ascolto per il mobbing e per le molestie sessuali già attivi in diverse amministrazioni pubbliche per lo scambio di iniziative strategie. Il programma prevede anche un ciclo di seminari informativi che permetteranno di conoscere i fenomeni del mobbing e delle molestie sessuali in tutti i loro aspetti, perché purtroppo, i mobbers, o i molestatori, prosperano e prolificano nell’ignoranza delle vittime e del sistema. Se sai come difenderti, è più difficile farsi cogliere impreparati e si è pronti ad agire prontamente. La reazione e la solidarietà annientano questi fenomeni.
Per accedere ai servizi dello Sportello, con la garanzia della riservatezza e dell’anonimato, il/la dipendente potrà fissare un appuntamento via telefono o posta elettronica presso la Mail dello Sportello o del Presidente il Comitato pari Opportunità.
La sede dello Sportello è quella della segreteria provinciale SIAP, ma i colloqui saranno svolti in luoghi che consentano di mettere a proprio agio chi decida di accedere ai servizi.
Lo Sportello si avvarrà del supporto di personale specializzato ed esperto dei temi in questione, darà informazioni e assistenza ai/alle colleghi/e sottoposti/e a pratiche di mobbing e di molestie sessuali, fornirà servizi di accoglienza e primo ascolto, di consulenza, di assistenza psicologica e consulenza legale, di formazione intesa come apprendimento di tecniche di difesa verbale e psicologica.
I settori di cui si occuperà lo Sportello:
Le Molestie sessuali
“Costituisce molestia sessuale ogni atto o comportamento indesiderato, anche verbale, a connotazione sessuale, o comunque basata sul sesso, che sia indesiderato e che arrechi, di per sé o per la sua insistenza, offesa alla dignità e libertà della persona che lo subisce, ovvero sia suscettibile di creare un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile o umiliante nei suoi confronti.”
Il “mobbing”
Il termine indica, per giurisprudenza consolidata, “atti e comportamenti discriminatori o vessatori protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di lavoratrici e lavoratori da parte del datore di lavoro o da soggetti posti in posizione sopraordinata ovvero da altri colleghi, e che si caratterizzino come una vera e propria forma di persecuzione psicologica o di violenza morale.”
Il Burn out
Definisce lo stress lavorativo specifico delle helping professions, consistente in una “sindrome caratterizzata da esaurimento emozionale, depersonalizzazione e
riduzione delle capacità personali”, le cui cause vanno individuate principalmente nell’organizzazione disfunzionale delle condizioni di lavoro, sovraccarichi, svolgimento di mansioni frustranti. E’ una nuova frontiera di tutela della salute del lavoratore: la tutela, in particolare, della salute psichica lesa o messa in pericolo dalla cattiva organizzazione delle risorse umane, la tutela del rischio specifico da stress lavorativo di una particolare categoria di lavoratori che in ragione delle peculiarità della prestazione lavorativa sono i soggetti più esposti alla sindrome in esame.
Per avere un primo quadro della situazione all’interno della Questura di Catania il Comitato intende promuovere, a breve, la realizzazione di un questionario sul fenomeno del mobbing e delle molestie sessuali, che sarà distribuito a tutto il personale interessato/a a partecipare alla ricerca. I dati emersi dal questionario serviranno a dare un quadro più approfondito su queste tematiche, permettendo allo Sportello di aiutare meglio coloro che denunciano questi problemi sul posto di lavoro e di fornire sia a loro che all’Amministrazione, gli strumenti più adeguati per la loro risoluzione. La diffusione dei dati anonimi della ricerca, potrebbe costituire in sé lo strumento per invitare la persona/vittima a chiedere aiuto, nei modi e nelle forme a lui/lei più favorevoli, e allo stesso tempo potrebbe assumere un valore di deterrenza verso il/i molestatori, perché i risultati di questa indagine porteranno alla luce questi fenomeni prima ignorati o sottovalutati. Dalla diffusione di questi risultati il potenziale molestatore o il mobber capirà che non riceverà la protezione diretta o indiretta da parte dei vertici istituzionali o dei colleghi e dovrà avere chiara consapevolezza che il management vuole (e deve, per obbligo di legge) debellare e sanare senza alcuna indecisione questi tipi di comportamento.

Il Presidente
Dott.ssa Adriana Muliere

mercoledì 11 marzo 2009

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALLA SEGRETERIA DI TRAPANI..



Problemi così gravi che accomunano le Questure siciliane non possono più rimanere inascoltati..

sabato 7 marzo 2009

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALLA CARISSIMA ADRIANA MULIERE...


Mimosa? No grazie!

Mi immagino di sentire i commenti che seguono alla lettura del titolo:”… proprio da un rappresentante delle pari opportunità non ce lo aspettavamo!”, e, da chi mi conosce: “… proprio da te non ce lo saremo mai immaginati!”. Analizziamo alcuni aspetti del possibile significato della festa del’8 Marzo,e alla fine, caro lettore mi dirai se condividi con me il titolo.

Da sempre, l’8 marzo è la giornata in cui viene concessa alle donne una serata di….libertà: di uscire sole con le amiche, di guardare uno spogliarello maschile, di ubriacarsi, di andare a cena da sole; il giorno in cui hanno quasi un diritto a ricevere dei fiori ( ma solo le mimose, mi raccomando!). Finita la giornata, ritorna la vita di sempre: donne divise dal doppio ruolo (casa-famiglia), con stipendi inferiori, mansioni non sempre adeguate al livello professionale, il solido tetto di cristallo sempre presente, la discriminazione, le violenze patite in silenzio tra le omertose mura domestiche, le violenze sessuali. Donne come corpi che appartengono, oggetto di possesso e quindi violabili, uomini che non si rassegnano alla fine di un rapporto e distruggono la vita e la tranquillità di ex compagne, mogli che cadono sempre dalle scale, lavoratrici ghettizzate e discriminate.

L’8 marzo è anche una delle giornate consumistiche a cui tutti ci pieghiamo per i fiori, i regalini, le cene, persino gli extracomunitari, messi da parte gli ombrelli e i fazzoletti, ti vogliono vendere (a peso d’oro) un rametto di mimosa. Un albero, simbolo di questa giornata, in questi giorni impunemente violato e saccheggiato ( ma gli ambientalisti dove sono quando servono?).

L’8 marzo, al di là della sua origine storica, dovrebbe essere una giornata di riflessione, un momento in cui fare un consuntivo su quanta strada si è fatta e quanta ne resta da fare per realizzare la pari opportunità, per dare dignità al femminile, per realizzare la pienezza della cittadinanza di cui ancora la donna non è titolare: siamo ancora cittadine imperfette! Un giorno in cui smascherare senza false ipocrisie l’utilizzo improprio del corpo del femminile, ancora abusato nelle pubblicità a sfondo sessuale per prodotti che di erotico non hanno nulla; o la strumentalizzazione della violenza sessuale per fare passare decisioni governative assurde. Si, mi riferisco all’istituzione delle ronde, le quali sull’ondata emotiva di una serie di stupri commessi da “extracomunitari cattivi” sono state istituzionalizzate, ma….. dove erano questi integerrimi cittadini prima della lobotomizzazione mediatica del fenomeno? Perché volontariamente non si sono organizzati anche in tempi passati visto che lo stupro, purtroppo, è una forma antica di aggressione? Sarà che adesso, forse, percepiscono un qualche compenso? Come mai vengono evidenziati solo gli stupri di extracomunitari e tenuti in ombra quelli che avvengono quotidianamente tra le mura domestiche o ad opera di maniaci nostrani? Forse la focalizzazione sull’extracomunitario è per fare nascere una xenofobia che giustifichi determinati provvedimenti? Ma siamo sicuri che la violenza subita dalle donne sia solo quella sessuale? E quando tutti questi argomenti passeranno di moda, le donne saranno di nuovo abbandonate a se stesse?

L’8 marzo deve essere tutti i giorni, nella testa e nelle azioni quotidiane. Le donne si devono concedere da sole lo spazio che ritengono opportuno, i fiori devono diventare espressione del pensiero e del sentire dell’altra metà dell’umanità (se proprio vogliono regalarli). Le donne devono ancora realizzare una piena ed effettiva cittadinanza.

Ma, non facciamolo da sole: non possiamo e non dobbiamo. E’ un cammino da fare assieme agli uomini perché la cittadinanza imperfetta offende l’intera società civile, perché ogni stupro è una violazione della comunità stessa, perché anche la violenza psicologica ha conseguenze devastanti sul singolo e sulla comunità, perché la maternità non riguarda solo la donna ma è un fatto di rilevanza pubblica e come tale deve essere rispettato e tutelato, perché i diritti e le opportunità devono essere universali e non di genere, perché la professionalità ha un volto e non un sesso. Facciamo diventare la nostra diversità di donne un elemento di ricchezza e di unione e non di ghettizzazione, perché, caro lettore, donne e uomini sono diversi ed è proprio in questo consiste la grandezza del genere umano.

Il giorno dell’ 8 marzo, non regalateci mimose, ma accompagnateci, al nostro fianco, nel cammino che ci farà acquisire pari dignità umana e professionale; non sottovalutate le nostre lacrime e prestate ascolto ai nostri silenzi; non giudicateci con gli ormoni ma considerateci con la testa e con il cuore.

Non permettete alla logica del mercato e della convenienza, e alle strumentalizzazioni della politica, di banalizzare ciò che questo giorno realmente rappresenta e può ancora simboleggiare .

Se il modo in cui si vede il mondo dipende dal posto in cui si è seduti, beh, signore e signori, allora l’8 Marzo è il giorno in cui iniziare a cambiare prospettiva.

SIAP – CATANIA

Il Presidente del Comitato

Dott.ssa Adriana Muliere


mercoledì 4 marzo 2009

GRAZIE NICOLA...


IN RICORDO DI NICOLA CALIPARI...

Reggio Calabria, 23 giugno 1953 - Baghdad, 4 marzo 2005