giovedì 10 giugno 2010

E ORA MOBILITAZIONE!!






Emergenza manovra finanziaria
Restiamo in attesa di risposte dal Ministro Maroni
Se insoddisfacenti sarà MOBILITAZIONE

Il Sindacato dei Poliziotti ha indetto lo stato agitazione per i pesanti i tagli della finanziaria che entro il 2013 sono pari al 35 %






Colleghi,
la manovra finanziaria recentemente varata dal Governo Berlusconi penalizza fortemente i poliziotti e tutti gli operatori del Comparto Sicurezza, molto più dei magistrati e degli altri dipendenti pubblici.
I previsti tagli sono del tutto iniqui e penalizzano gli operatori, che si vedono colpiti nel blocco dei contratti, nella retribuzione accessoria, nella previdenza e i diritti pensionistici e nella progressione di carriera.
Il taglio lineare del 10% previsto per il nostro Ministero, che si somma ai tagli già subiti in precedenza con il decreto Brunetta, rischia di paralizzare i servizi per la sicurezza dei cittadini e degli operatori, con ricadute negative sull’ordine e la sicurezza pubblica.
Giova ricordare che nonostante le assicurazioni al Comparto Sicurezza e Difesa non è stato rinnovato il contratto di lavoro per il biennio 2008-2009.
Ci chiediamo quale sia il modello di sicurezza che l’attuale esecutivo abbia in mente, anche se i fatti dicono sempre più che si stia navigando a vista, per quel che attiene le Forze di Polizia nazionali, ma hanno ben chiara la strategia complessiva di valorizzazione delle polizie locali e regionali. Il leale rapporto attraverso il metodo del confronto offerto dal Sindacato dei Poliziotti impone al Ministro dell’Interno di darci delle risposte, assumendo impegni precisi, che non siano poi smentiti dai fatti negativi contenuti nei provvedimenti. Se questo non avverrà la nostra protesta sarà durissima.


L’introduzione del meccanismo che blocca la retribuzione anche in presenza di promozioni creerebbe il paradosso che nello stesso ufficio due poliziotti con la stessa qualifica e con connesse responsabilità, abbiano una retribuzione completamente diversa, oppure una qualifica a lui gerarchicamente sottoposta come livello di responsabilità abbia un trattamento economico superiore, e questo vale dall’Agente al Questore per tutta la catena di comando. Tale previsione è illogica e irrazionale per un comparto dove alla qualifica corrispondono mansioni e responsabilità ben precise anche verso la Magistratura.
Ci preoccupano e non poco, le previsioni dei danni previdenziali, che con il varo definitivo di questa manovra gli uomini in uniforme del nostro Paese subiranno inspiegabilmente, senza contare che da 15 anni rivendichiamo e aspettiamo l’avvio della previdenza complementare (TFR), ad oggi registriamo solo promesse mai mantenute.
Il blocco della retribuzione paralizza in modo serio e preoccupante la sicurezza degli Italiani e la vita delle nostre famiglie, in particolare, si sottolinea che per la peculiarità del nostro comparto e la flessibilità di impiego delle forze di polizia necessitano del trattamento accessorio che incide non poco nelle retribuzioni. La prevista ipotesi di blocco delle retribuzioni fissate a dicembre 2010, ci danneggia molto e non solo per i prossimi quattro anni, per cui un poliziotto non può superare dal 2011 in poi la retribuzione dell’anno precedente. Il paradosso sarà che non può più essere impiegato in ulteriori servizi se non “gratuitamente”, tale previsione fa evincere tutta la nostra rabbia e preoccupazione, mai nessun Governo nella storia della Repubblica ha trattato così male i poliziotti.
La Segreteria Nazionale del S.I.A.P. pertanto ha indetto lo stato di agitazione generale della categoria, se il Ministro dell’Interno e la maggioranza non daranno risposte, useremo tutte le forme di protesta che si riterranno necessarie per tutelare i lavoratori di Polizia.
Palermo 10 Giugno 2010

LA SEGRETERIA PROVINCIALE

2 commenti:

SALVO ha detto...

BRUTTE NOTIZIE IN VISTA:
NON PER FARE IL PESSIMISTA MA CREDO CHE DOBBIAMO ANCORA ASPETTARCI ALTRE NOTIZIE NEGATIVE!!!!!!!
POVERI NOI!!!!!
UNA A CASO?????
COSA NE PENSATE ESEMPIO, SE IL GOVERNO AUMENTASSE DI 2 O MAGARI 5 ANNI IL LIMITE PENSIONISTICO,(PORTANDO LA PENSIONE DI VECCHIAIA A 65 ANNI) SENZA AUMENTI CONTRATTUALI, DI STIPENDIO,CON TAGLI SULLE RETRIBUZIONI ACCESSORI, SENZA NESSUNA RIFORMA DI RIORDINO DELLE CARRIERE!!!
E, PER COMPLETEZZA,DAL 1995 NON SI è VOLUTO DARE NEPPURE VITA AD UNA PENSIONE INTEGRATIVA, CHE MITIGASSE I RIGORI DELL'ATTUALE SISTEMA PREVIDENZIALE CONTRIBUTIVO???? COME FARANNO LE NUOVE GENERAZIONI A SOPRAVVIVERE CON UNA PENSIONE DA FAME DOPO AVER SERVITO ONESTAMENTE TUTTA LA VITA LO STATO!!!!!!
E' UN MOMENTO DIFFICILE CREDO CHE DOBBIAMO STARE VICINI AL SINDACATO, A PRESCINDERE DALLA SIGLA, SENZA FARLO DIVENTARE IL TERMINALE ULTIMO,IL LUOGO,DOVE SFOGARE LE FRUSTAZIONI,IMPOSTE ANCHE DAI NOSTRI GOVERNANTI.

Anonimo ha detto...

è ora di agire, protestare ad oltranza.............