venerdì 3 ottobre 2014

Commissione Protezione Sociale e Benessere
Colleghi,
Si è riunita in data odierna la Commissione Protezione Sociale e Benessere.  Unico punto all’ordine del giorno la chiusura stagionale del Lido della Polizia di Capaci, oltre alla varie ed eventuali, che data la vastità di argomenti trattati dalla commissione costituiscono il “quantum” dei lavori.
Sul Lido ben poco da ridire, gestione davvero apprezzabile con tutti i molteplici sforzi posti in essere dal gestore, nonostante una stagione climaticamente pessima. Per la prossima stagione contratto scaduto e appalto da rifare.
Giunto in momento delle altre segnalazioni rappresentavamo al tavolo alcune delle tematiche salienti inerenti all’attività della commissione: La disastrosa e inaccettabile situazione dei parcheggi in Questura, che già da almeno un paio di anni attenzioniamo e denunciamo, invitavamo l’Amministrazione a prendere visione diretta della difficoltà attuale di trovare parcheggio per chi non ha la possibilità di avere a disposizione un autista; il randagismo all’interno della Caserma Lungaro, che procura pericolo per i colleghi (abbiamo registrato casi di aggressione a colleghi a piedi e in moto!) nonché disagi e rischi alle unità cinofile presenti nel plesso; Abbiamo denunciato le gravi disfunzioni verificatesi durante i servizi prestati dai colleghi di diversi reparti e uffici di Palermo durante gli sbarchi, con particolare riferimento ai colleghi dell’Ufficio Immigrazione e dell’UPG SP. Nello specifico abbiamo palesato l’insensatezza di impiegare in servizio presso il porto personale che nel corso della stessa mattinata era stato sottoposto al test della TBC, nonché il fatto che era assolutamente inaccettabile che i colleghi fossero mandati in servizio per gli sbarchi senza avere al seguito il materiale previsto dal “protocollo” del Ministero dell’Interno diffuso a mo’ di vademecum. Se è previsto i colleghi ne devono essere provvisti. Inoltre segnalavamo l’assoluta necessità della sanificazione di ogni mezzo della polizia adoperato anche per un singolo trasporto. Sempre per ciò che riguarda l’Ufficio Immigrazione, ma anche il locale GRPS, abbiamo denunciato lo stato di degrado del posto infestato da pulci e topi. Seppur a conoscenza del fatto che fosse stato effettuato di recente un sopralluogo da parte del personale del locale Ufficio Sanitario, abbiamo sollecitato un nuovo intervento di disinfestazione, nonché la riparazione di finestre rotte da anni.
            Altra nota dolente il vestiario. Abbiamo sollecitato la distribuzione della divisa operativa agli operatori di volante dei commissariati sezionali e staccati.
Non si comprende infatti la ratio per cui personale che espleta lo stesso servizio, con la stessa operatività non debba avere lo stesso trattamento e la stessa attenzione in tema di vestiario. Inoltre abbiamo chiesto notizie del “buono vestiario” per il personale che espleta servizio in abiti civili.
Segnalazione infine è stata effettuata per la sistemazione dell’ascensore del Commissariato di Partinico.
Il Signor Vicario, nella sua funzione di Presidente della Commissione, rispondeva ai quesiti posti impegnandosi a risolvere nella maniera più tempestiva i problemi eviscerati in quella sede.
In particolare, per ciò che riguarda i parcheggi, apprendevamo che era allo studio un nuovo servizio di navette in collaborazione con L’esercito Italiano, che parimenti le aree ai lati delle sbarre (lato ARS e lato BISCOTTARI) erano state esclusivamente adibite ai parcheggi degli operatori della Polizia di Stato muniti di apposito PASS; che un’area alle spalle dell’edificio della Squadra Mobile, con una capacità di circa 20 auto, al più presto sarebbe stato destinato all’uopo; che parimenti era al vaglio l’assegnazione di un’area di sosta nella zona di via E. Basile, con relative navette.
Chiaro ed inequivoco era l’impegno assunto sulla risoluzione del problema del randagismo, così come la sanificazione delle auto delle Volanti e di ogni ufficio che si fossero trovate a trasportare cittadini extracomunitari provenienti da aree a rischio e la disinfestazione della struttura del polo di San Lorenzo, dove lavora personale dell’Ufficio Immigrazione e del locale GRPS.
Il Presidente si impegnava a dotare ogni autovettura delle nostre Volanti (UPG e Commissariati) sarebbe stata dotata di un kit sanitario (mascherine, guanti etc..).
Anche per ciò che riguarda la vestizione della divisa operativa per le Volanti dei Commissariati potremmo essere in dirittura di arrivo, ci risulta infatti che dal centro siano state richieste le dotazioni. Sono invece arrivato i fondi del c.d. “buono vestiario”, per il personale che espleta servizio in abiti civili. La cifra ammonterebbe a poco più di 70.000 euro, oltre il 30% in meno dell’ultima volta, due anni fa quando la somma complessiva superava i 100.000 euro. Riguardo a ciò effettueremo una apposita segnalazione alla nostra Segreteria Nazionale.
Resteremo in attesa di riscontrare con i fatti gli impegni presi nel corso della riunione.
Manteniamo un attento stato di vigile attesa.
Palermo 03/10/2014
Segretario Provinciale Componente Commissione
Luigi Lombardo


Segreteria Provinciale SIAP Palermo, tel./fax 091/6569773

martedì 23 settembre 2014

“ACEDDU ‘NTA ARGIA O CANTA PI STIZZA O CANTA PI’ RAGGIA”
(C’erano tutti, tranne il Sap..)
Si dice dalle nostre parti che i proverbi antichi non sbagliano mai. Il tempo passa e le conferme arrivano.
E’ ormai noto a tutti lo stato di agitazione che attraversa la nostra categoria.
Contratti scaduti, scatti stipendiali automatici bloccati (avanzamenti, assegni di funzione, scatti etc.) hanno portato l’intero comparto a scendere a trovare una fortissima unità di intenti e coalizzarsi in una battaglia per i diritti della categoria senza precedenti.
I sindacati delle forze di Polizia ad ordinamento civile e i Co.cer. di Corpi e Forze Armate, tutti insieme, tutti riuniti, hanno alzato i toni e minacciato uno “sciopero” generale. Il premier ha abbozzato una reazione, ma sostanzialmente ha incassato il colpo ed incaricato nei fatti il Ministro dell’Interno di una mediazione. Da lì le acque si smuovono. Si susseguono gli annunci e TUTTI (meglio dire quasi..) I SINDACATI DI POLIZIA, sospendono l’iniziativa dello “sciopero generale”, mantenendo tuttavia lo stato di agitazione.
Renzi accusa i “sindacati che minacciano lo sciopero”, Alfano loda l’atteggiamento “comunque costruttivo” dei sindacati.. Insomma basta avere un minimo di onestà intellettuale e comprendere che l’azione di SINDACATI (tranne il sap) e del COCER è l’unica che il Premier ha preso in considerazione e che la pressione sul governo, benché l’accordo sia ormai virtualmente trovato, è ancora in atto.
Il Sap invece se ne sta da solo, organizza manifestazioni di cui loro stessi (..e non altri!) parlano e per suggellare l’escalation di eventi si reca ad incontrare Berlusconi, tributandogli un boato di applausi…(cit.www.iltempo.it ; www.ilmattino.it ; www.repubblica.it ). Che gli applausi del Sap siano dannosamente famosi ormai lo sappiamo. Quello che proprio non ci aspettavamo era vederli in preda alla spasmodica febbre ottobrina da tesseramento che li porta a mistificare la realtà e azionare la macchina del fango e della menzogna.
Bloccare gli orari in deroga era la parte più corposa della strategia delle OO.SS. riunite a Roma. Gli orari in deroga sono uno strumento con cui l’amministrazione sopperisce alla carenza di risorse: risparmia cambi turno, straordinari e reperibilità… ma soprattutto copre, come a mettere il pattume sotto il tappeto la mancanza di risorse umane.
Noi del SIAP li abbiamo sostenuti in passato e probabilmente, li sosterremo ancora, ma solo quando questi sposano a pieno le esigenze dei colleghi. Ma non ora! Ora era il tempo dello stop e del NO! Lo diceva la strategia delle segreterie nazionali, lo voleva la coerenza e l’importanza dell’azione.
Questa era la nostra posizione.
Altri hanno tradito e si sono visti perfino apostrofare a “pastore maremmano” dai loro amichetti di merende.. Noi, però, siamo il SIAP…
Diverso era invece il discorso che riguardava le scorte, dove l’aver individuato l’indicazione nell’art.9 co 7 del vigente (non sempre a Palermo) A.N.Q. consentiva a tutti di dire no al voto degli orari in deroga, pur mantenendo il turno unico (7/19 a giorni alterni) in quell’Ufficio, che si rifà meramente all’aspetto procedurale. Così come all’aspetto procedurale si rifà la nostra contestazione che inficiava la riunione. “La procedura (per l’approvazione degli orari in deroga) si chiude entro il termine tassativo di 10 giorni dalla ricezione dell’informazione”. Il termine era scaduto. La riunione di fatto illegittima. Al Questore di Palermo, bastava il conforto di 3 sindacati su 8 per violare lo stesso articolo in base al quale ci eravamo riuniti e stavamo votando.. Altro che protesta, assistevamo ad un connubio che violava l’A.N.Q. e per ciò che riguarda SIULP e SILP, indeboliva la protesta sindacale. Fatti.. sono solo fatti!
Questa la nostra posizione cristallizzata a verbale. Poveri di contenuti, coscienti del NULLA che hanno dato alla causa, adesso cercano consensi con manovre ottobrine scadenti e di basso cabotaggio. Corvi e mistificatori di ogni provenienza adesso se ne vadano a dire ciò che vogliono. I colleghi sanno giudicare e in base ai dati in nostro possesso ne vedremo delle belle. Qualcuno si inventa operazioni che vorrebbero essere mediatiche, ma comunque di bassissimo livello.. Un assemblea di 3 ore può rovesciare un governo? Ci vien da ridere.. e molto..
Il tempo dei sindacati che hanno creato i loro consensi piazzando i loro uomini in posti chiave, pronti a barattare un diritto con una tessera è finito. Scardineremo il sistema malato e denunceremo in tutti i modi possibili ed immaginabili questi misfatti, cosi ché chi ha il dovere di controllare e vigilare su questi quotidiani abusi, non abbia a svegliarsi fingendo di non sapere…
Palermo 23/09/2014
LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP
Segreteria Provinciale SIAP Palermo, tel./fax 091/6569773
www.siappalermo.blogspot.com
siap.palermo@gmail.com

giovedì 4 settembre 2014

IL GOVERNO IGNORA LE CONDIZIONI DI LAVORO DI UOMINI E DONNE IN DIVISA!

TUONANO I SINDACATI DI POLIZIA E I COCER CONTRO UNO DEI PEGGIORI GOVERNI DI SEMPRE PER CIO' CHE ATTIENE I COMPARTI SICUREZZA E DIFESA: 

Sindacati e Cocer Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico: sarà sciopero. 
Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la 
propria vita per il Paese. 
Nonostante i sacrifici e i maltrattamenti sinora ricevuti, le donne e gli uomini in uniforme hanno continuato a servire i Cittadini italiani e le Istituzioni democratiche convinti che il Governo, anche in relazione ai continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei Ministri che dei Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti, avrebbe loro riconosciuto quanto negato negli ultimi quattro anni con il blocco del tetto salariale che, invece era dovuto. 
È quanto affermano in una nota congiunta i Sindacati e il Cocer Interforze dopo una riunione tenutasi questa mattina per fare il punto della situazione dopo le dichiarazione del Ministro Madia. 
Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, sottolineano i Sindacati e il Cocer, siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale di questi comparti atteso che anche i Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti e i relativi Ministri hanno girato le spalle al proprio personale. 
Per questo motivo, e nello spirito di servizio e di totale abnegazione per continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese, qualora nella legge di stabilità sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i Capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi Ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale. 
La frattura che si creerebbe in tale scenario sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli chi si sacrificano, ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell’intero mondo 
per garantire sicurezza e difesa. 
Per sostenere la difesa, il soccorso pubblico e la sicurezza del nostro Paese, concludono Sindacati e Cocer, in vista dello sciopero generale, che si terrà entro la fine di settembre, qualora dovesse essere rinnovato il 
blocco del tetto delle retribuzioni, attueremo, sin da subito, oltre ad una capillare informazione e sensibilizzazione della società civile sui rischi che corre, azioni di protesta su tutti i territori con la denuncia di tutte le disfunzioni, le esposizioni al rischio, sinora accettate nell’interesse supremo del servizio, nonché le scorte e i privilegi che la casta continua a preservare e che, nonostante i roboanti annunci sinora fatti dal Governo, ad oggi non sono stati né eliminati né ridotti preferendo, per far quadrare i conti, di penalizzare gli unici soliti noti contribuenti del nostro Paese, i dipendenti pubblici e i pensionati. Insieme alla protesta informeremo i cittadini dell’importanza vitale del nostro servizio e della specificità che contiene portandoci, quotidianamente ad esporci sino al rischio della vita. 

Roma, 4 settembre 2014 

POLIZIA DI STATO
SIULP 
(Romano) 
SIAP-ANFP 
(Tiani) 
SILP CGIL 
(Tissone) 
UGL-Polizia di Stato 
(Mazzetti) 
COISP 
(Maccari) 
CONSAP 
(Innocenzi) 
UIL Polizia 
(Cosi) 
POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP 
(Beneduci) 
UIL- Penitenziari 
(Sarno) 
SINAPPE 
(Santini) 
UGL Penitenziaria 
(Moretti) 
FNS-CISL 
(Mannone) 
CNPP 
(Di Carlo) 
 CORPO FORESTALE DELLO STATO 
UGL-Forestale 
(Scipio) 
SNF 
(Laganà) 
CISL FNS 
(Mannone) 
UIL PA 
(Violante) 

COCER INTERFORZE (ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA) 

VIGILI DEL FUOCO
FNS CISL 
(Mannone) 
UIL VV.F 
(Lupo) 
CONFSAL VV.F 
(Giancarlo) 
DIRSTAT VV.F 
(Barone) 
UGL VV.F 

STIPENDI BLOCCATI E TURNI DA SCHIAVITU'.. BASTA!!!

TRAPANI: “FOLLIA ACCOMPAGNAMENTI CITTADINI EXTRACOMUNITARI, IL REPARTO MOBILE DI PALERMO AL MASSACRO!”
Cari colleghi,
Da tempo denunciamo le assurde e gravose condizioni di lavoro dei colleghi impegnati nei servizi connessi agli sbarchi e all’assistenza dei cittadini extracomunitari. Avevamo denunciato le insostenibili condizioni di lavoro dei colleghi dell’Ufficio Immigrazione di Palermo, con aggravio particolare sempre e sulla stessa sezione, avevamo reclamato l’attenzione sui colleghi della Polizia di Frontiera Marittima, soverchiati di lavoro in condizioni talvolta disumane, avevamo lamentato la mancanza di dotazioni minime di sicurezza sanitarie quali mascherine e guanti in lattice..
Ma quanto è avvenuto oggi al contingente del Reparto Mobile di Palermo aggregato a Trapani è veramente indecente e inaccettabile.
Per chi non lo sapesse una squadra del Reparto, aggregata a Trapani per le esigenze connesse all’Ordine Pubblico, prevalentemente connesse all’emergenza extracomunitari, è stata trattenuta in servizio operativo per 27 ore di fila. No, non avete letto male sono proprio VENTISETTE ore filate di servizio continuativo, compreso un TOUR NOTTURNO DELL’ISOLA per dislocare nei vari centri di accoglienza le persone destinate a quei luoghi.
Diamo atto al Dirigente del Reparto Mobile di Palermo di essersi dimostrato attento alle condizioni psicofisiche e di lavoro dei suoi uomini. Il problema evidentemente sta da individuarsi nella Questura del luogo, come infatti è risaputo il contingente del Reparto, una volta arrivato a destinazione è gestito dal Questore del posto. Restiamo veramente sgomenti nel constatare la leggerezza, la mancanza rispetto umano  e personale, prima ancora che le gravissime ed insormontabili violazioni di ogni regola scritta e di buon senso che si sono palesati in questo triste frangente che ha visto esposti i colleghi ad un vero e proprio massacro psicofisico.
Eppure ben conosciamo, proprio di recente abbiamo avuto modo di apprenderlo ed occuparcene, l’interesse spiccatissimo mostrato da parte del signor Questore di Trapani, fin da ultimo durante lo scorso giugno, affinché i colleghi in servizio mostrassero “un atteggiamento vigile e reattivo, necessario a garantire massima sicurezza agli stessi operatori ogni qualvolta venga svolto un delicato compito.. (omissis)” (testuali parole). Ci chiediamo quale atteggiamento “vigile e reattivo possa avere un operatore di Polizia dopo 27 (VENTISETTE) ore di servizio. Turni così massacranti mettono a rischio la vita dei poliziotti ed anche quella delle persone che scortano e accompagnano nei centri preposti. E’ così che l’amministrazione intende affrontare l’emergenza continua in cui versa per la ormai insostenibile carenza di uomini e mezzi? Stremando il personale e mettendo a rischio la vita dei suoi uomini??
Ricorreremo ad ogni mezzo consentito alla nostra O.S. per far luce su questo increscioso episodio. Abbiamo varcato definitivamente ogni confine di accettabile sostenibilità.
Palermo 03/09/2014      

LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP PALERMO

lunedì 4 agosto 2014

Tempo di dire basta!






Cari colleghi,

Come purtroppo sapete stiamo attraversando un periodo veramente difficile: molti di noi ormai da anni si vedono illegittimamente privati dei sacrosanti emolumenti maturati e contrattualmente garantiti. Assegno di funzione, avanzamenti di qualifica, scatti stipendiali di anzianità.. tutto bloccato da 4 schifosi anni. Contatto collettivo scaduto da 6 e non si ha ancora la più pallida idea di quando se ne potrà parlare. Dondoliamo da giorni tra promesse e smentite dell’ennesimo governo di cui siamo tristemente e colpevolmente orfani.

Non pago di questo il governo con un colpo di mano ci priva in maniera unilaterale anche di più dei 2/3 delle agibilità sindacali che servono, guarda caso, agli istituti di controllo.
BEH A QUESTO GIOCO AL MASSACRO NOI VOGLIAMO DIRE BASTA!

Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di tutti. E’ tempo di far tremare i vetri dei palazzi di potere mal gestito che affanna e atterra quelle persone che piuttosto dovrebbe tutelare e difendere e, ovviamente, non parlo solo dei poliziotti.

Tutte le segreterie nazionali, ad eccezione della componente più corporativistica e politicizzata, hanno elaborato una strategia comune: il blocco delle contrattazioni. Dovevamo bloccare gli istituti di funzionamento, bloccare gli orari in deroga, mostrare al Ministero e all’Amministrazione stessa  che la Polizia di Stato di fatto si regge solo ed esclusivamente su quell’abusatissimo “senso di responsabilità” che dovrebbero metterci loro prima di chiederlo a noi! Paralizzare di fatto una amministrazione che a conti fatti non ha le risorse per garantire i servizi minimi.

Noi abbiamo sposato a pieno questa battaglia. Ci credevamo, ci crediamo e siamo parte di una struttura di cui per convinzione e dovere sindacale non possiamo non condividere la linea politica.
Palermo però ha dimostrato di essere debole nel suo complesso mondo sindacale. Sigle distanti a livello nazionale hanno qui trovato magiche intese che, se potevano starci prima, non hanno più senso adesso.. se non quello della spartizione di biada e ghiande.

Sono arrivati stranissimi rinvii e annullamenti di riunioni previste ai sensi dell’art 18 del vigente A.N.Q. , in barba ad ogni legge o regolamento, nel silenzio (migliore delle ipotesi), a sintomatica distanza una dall’altra. Volessimo credere alle coincidenze saremmo tentati di metterle in relazione con le parole dei segretari generali di queste sigle, a questo punto, antisindacali, che tentavano di trovare una “via d’uscita” a questo blocco della contrattazione che per “campanilismi o interessi di sottoscala di bottega” non condividevano a pieno.

NOI non ci stiamo e andiamo da soli. In queste ora stiamo inviando lettere di diffida a tutti i dirigenti che hanno spostato e annullato le riunioni. Leggi, regolamenti, note ministeriali e indirizzi parlano chiaro.

Il SIAP di Palermo sa benissimo di essere in questo momento un baluardo a difesa dei diritti collettivi di tutti i colleghi. Per questo vi chiediamo, a tutti individualmente, un forte sostegno. Noi abbiamo rotto gli indugi. Adesso aspettiamo voi! Il tempo dei “ma”, dei “se”, dei “vedremo” è finito.  

Palermo 02/08/2014       

LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP

martedì 8 luglio 2014

Fare memoria..


REPARTO SCORTE 18 LUGLIO 2014
VIA D'AMELIO 19 LUGLIO 2014
ESSERCI É UN DOVERE DI TUTTI

Per un qualsiasi poliziotto il 19 luglio e il 23 maggio, così come purtroppo altre tantissime date, non sono ricorrenze comuni. Sono molto, molto di più. E' il momento in cui nessuno di noi riesce a sostenere lo sguardo ed il ricordo senza cedere a quel nodo in gola che ti stringe sempre più forte quanto più forte si fa il ricordo. E' una ricorrenza sacra: Sangue innocente sparso da una esplosione devastante urla ancora e sempre più forte da via D'Amelio. 
Abbiamo formalizzato al Questore di Palermo regolare richiesta di manifestazione. Abbiamo mandato una lettera aperta a tutti i poliziotti.
Cinque di noi, hanno varcato le porte dell'eternità in un istante solo: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Si chiamavano così, si chiamano ancora così.
Sono entrati nell'immortalità attraverso il ricordo imperituro che é rimasto nel cuore e nell'animo di tutti i poliziotti.
Non erano semplicemente "la scorta", come a voler racchiudere cinque universi in una dicitura senza profondità di storie: cinque vite spezzate. Cinque strappi, cinque esistenze in frantumi. Cinque famiglie devastate, mogli vedove, figli orfani…
Erano, sono e saranno sempre i nostri eroi.
Per loro, per tutto questo e per tutto quello che verrà, il prossimo 18 LUGLIO, alle ore 11:30 deporremo un mazzo di fiori assieme a ragazzi del mondo dell’associazionismo antimafia e ai familiari delle vittime, presso la lapide del Reparto Scorte di Palermo. L’indomani, anche quest'anno, in via D'Amelio i poliziotti ricorderanno i poliziotti. IL 19 LUGLIO IL SIAP SARÀ LI’, TUTTO IL GIORNO, SILENZIOSA PRESENZA, davanti a quell'albero che odora di libertà e speranza.
Ci siamo rivolti a tutti i poliziotti perché tutti portiamo cucita sulla pelle la stessa divisa di quei martiri laici, perché nelle vene di tutti scorre il sangue che reclama verità e giustizia per quei cinque ragazzi, per quei cinque sogni spezzati.
Non importa la qualifica, il ruolo, il grado le varie appartenenze, ci importa solo che quel giorno stiamo insieme, perché oltre il ricordo, ciò che conta veramente é fare memoria e la memoria, quando é sana, unisce e non divide.
Ci stringeremo attorno alla società civile di cui siamo fieramente parte, un abbraccio ideale vedrà poliziotti e cittadini diventare una cosa sola nella memoria comune, perché se c'è uno scellerato evento che proprio non possiamo permetterci, quello é che quel sangue possa essere stato versato invano.. non ci stiamo e non ci staremo, né ora, né mai!
Il 18 e 19 luglio, esserci é e sarà un dovere di tutti!

Palermo 08 luglio 2014


Segreteria Provinciale SIAP PALERMO

domenica 1 giugno 2014

Auguri Italia!


E' la festa della Repubblica. 
Per moltissimi, forse i più, sarà solo il modo per allungare un week end.. Diamo tutto per scontato. Non combattiamo più per nulla. E' come se tutto ci fosse dovuto, come se non dovessimo guadagnarci ogni giorno la preziosa libertà che il sangue di chi ci ha preceduto ci ha regalato. Ebbene no. Mentre noi ci rassegniamo al nulla, mentre aspettiamo che qualcuno faccia qualcosa, mentre dimentichiamo a che prezzo fu conquistata la nostra Repubblica, nell'ombra qualcuno se la porta via.
Se solo riuscissimo a ricordarcene sempre! Se solo riuscissimo a non dimenticare che tutto é dura conquista, giorno dopo giorno, e che il sangue che quella conquista ci é costato é troppo prezioso per essere dissipato nel nulla, allora avremmo un abbozzo di quella coscienza critica che ormai sembriamo aver perso, come turisti di una storia che non ci vede più protagonisti. Allora, se riscoprissimo il valore assoluto della partecipazione attiva alla vita sociale e politica della Nazione, considerandola davvero NOSTRA, forse ci sentiremmo più indignati a vederne far scempio da questo o quello.. Forse tutto sarebbe migliore se non demandassimo sempre "agli altri" ciò che é tutto a noi, per diritto e dovere assoluto!
Di certo vivremmo in un mondo migliore.
Vedremo sfilare le nostre Forze Armate domani, in via dei Fori Imperiali. Ebbene io vorrei una festa della Repubblica in cui a sfilare per le vie della Capitale e di ogni città, assieme ai nostri uomini in divisa, senza schieramenti marziali, ma tra cortei festosi, ci fossero tutte le parti portanti della nostra Repubblica: studenti, operai, commercianti, artigiani, insegnanti, medici, infermieri, ristoratori, camerieri.. insomma tutti, a festeggiare felici l'ennesima conquista dell'ennesima giornata di lotta: un mondo migliore!
Tanti vogliono mettere mano alla nostra Costituzione, culla e incubatrice della nostra ancor giovane Repubblica. Prima di cambiarla, vorrei che provassero a conoscerla davvero!
Vi lascio alle parole di Piero Calamandrei, pronunciate in un celeberrimo discorso ai giovani del '55 a Milano, vi stupirete nel sentirne l'attualità.
Auguri Italia, buona festa della Repubblica!
Luigi Lombardo Siap Palermo


Discorso di P. Calamandrei:
http://www.youtube.com/watch?v=XRTG9duEnww

mercoledì 21 maggio 2014

Capaci.. 22 anni dopo..

Giovani ragazzi, poco più che adolescenti, quando ancora l'aria della nostra bellissima terra bruciava di rabbia e sdegno, ci ritrovammo ipnoticamente davanti le mura della Questura. Non era più il tempo della paura. Ognuno di noi aveva un vissuto diverso, magari una aspettativa diversa, ma tutti avevamo impresse in maniera indelebile le immagini dei crateri di Capaci e Via D'Amelio.
Non poteva finire così. Non doveva finire così!
Avevamo mille modi per mostrare la rabbiosa voglia di riscossa della nostra terra, l'associazionismo, l'impegno quotidiano, l'informazione, la formazione.. noi scegliemmo la divisa.
Mai nessuno avrebbe anche solo minimamente potuto o dovuto pensare che quel sangue era stato versato in vano. Mai!
La corsa della "Quarto Savona 15" si interruppe lì, in quel tratto di autostrada stretto tra quei monti ed un mare bellissimo la sua corsa. Un'esplosione devastante, nessuno scampo per le auto investite.. Ma la Sicilia é sempre così, é luce fortissima quando invalicabile sembra l'ombra. La luce e la prorompente forza delle idee, dei sentimenti e del cuore immenso degli occupanti della Q.S. 15 trovarono nuove gambe, nuove braccia, nuovi cuori.
Giovani poliziotti, qualche anno dopo, varcando le soglie della nostra Questura, sentimmo indistintamente addosso il peso insostenibile di quella gravosissima eredità. Ci sentivamo non all'altezza, non degni di chi a quel prezzo aveva indossato quella divisa. Lapidi incise ovunque, ma scolpite al fuoco dentro ogni poliziotto che si possa definire tale!
Oggi quel sangue ha lavato quasi tutta la nostra Sicilia, quasi tutta l'Italia.. Gente viene in queste ora a Palermo per stringersi attorno a Giovanni, Francesca, Vito, Rocco e Antonino, ma soprattutto per urlare al mondo che l'onda di verità e giustizia sgorgata dal sangue di Capaci e Via D'Amelio ormai non si ferma più: travolgeremo tutto il malaffare e insieme, tutti, finalmente, potremo urlare che la Sicilia é LUCE!!!
Se ci sono ancora verità taciute, beh non lo resteranno a lungo. E' tempo di verità e giustizia..
Nel sangue dei martiri c'è il fiore di una speranza che da 22 anni soffia sull'Italia intera rendendola ogni giorno un posto migliore. dal sito di Capaci non spira più morte, ma vita e speranza..
La Quarto Savona 15 non si ferma più..
In memoria di tutti i caduti della Polizia di Stato..
Luigi Lombardo Siap Palermo


In ricordo di chi ha dato la vita per un mondo migliore..

mercoledì 23 aprile 2014

Scontri.. di Roma

Sugli scontri di Piazza..

Leggere l'intervista del Prefetto Pecoraro oggi mi ha colpito molto. Un Prefetto che dà un angolo diverso di lettura..
Ho visto e rivisto le immagini che in questi giorni stanno travolgendo i social network sulle tristissime vicende connesse agli scontri di piazza a Roma. Ancora una volta uomini e donne delle Polizia di Stato schierati anche e soprattutto a difesa del corteo dei manifestanti, ancora una volta migliaia di manifestanti pacifici che rappresentano problematiche assolutamente legittime e condivisibili da moltissimi poliziotti.. ma ahime ancora una volta imbecilli e delinquenti che non aspettano altro che scagliarsi contro le forze dell'ordine. Ma non amo e non userò più questa espressione, meglio far comprendere a tutti la realtà dei fatti: scagliarsi contro ragazzi, ragazze, uomini, donne, padri di famiglia, lavoratori con tratti scaduti, con tagli continui, con divise rappezzate a spese loro, per i quali si prevede il totale blocco di speranze di progressione di carriera, ma che studiano e cercano di migliorarsi lo stesso; uomini e donne che si spezzano le ossa e si lanciano tra le fiamme per salvare gente che non conoscono.. uomini e donne che nonostante tutto continuano ad esserci. Non esiste la dicitura "forze dell'ordine", esiste un piccolo universo di esseri umani che hanno le loro difficoltà, un lavoro che travolge l'intera loro esistenza, che gli impone di intervenire liberi dal servizio (pena la galera), che fanno con orgoglio e dignità per 1300 euro al mese. Ebbene quei delinquenti (perdonatemi ma non so come definire persone che portano spranghe di ferro, bombe carta, molotov e mazze chiodate ad un pacifica manifestazione!!), come sempre quasi impunemente, hanno sottoposto al solito bombardamento di insulti, offese, bombe carta, sputi, petardi, sprangate etc queste altre persone che invece lì c'erano perché obbligati dalla loro professione, obbligati da un ORDINE di servizio. Sono rimasti lì, come SEMPRE immobili a prendere di tutto addosso e, come sempre più spesso accade, magari con la rabbia di chi si sente aggredito da gente di cui condivide i motivi della protesta. Immobili mentre cercano di schivare sassaiole e bombe di varia natura e con i piedi provano ad allontanare fumogeni che rendono l'aria irrespirabile sotto quel casco e che rischiano di incendiare le loro vecchie divise.
Poi arriva l'ordine della carica.. Non c'è mai nulla di buono quando giovani in piazza arrivano allo scontro. Durante le fasi dello scontro in piazza, la scena che fa trasalire il mondo, sentire nel giusto anche esseri improponibili e giudicare una intera forza di Polizia.
Quel gesto é inaccettabile. Se ne venisse accertata la volontarietà pretenderei il giusto provvedimento. Da poliziotto, cittadino e responsabile di un sindacato di Polizia. Ma giusto significa "giusto". Ci sono troppe riflessioni da fare riguardo a questa vicenda per poterla liquidare con il solito stereotipo di affermazioni da una parte o dall'altra.
A questo gioco al massacro io decisamente non ci sto!! Da queste contrapposizioni tra manifestanti e Polizia ne escono tutti sconfitti, ne guadagna solo una parte della politica che mira ad acuire le divisioni sociali e separare tra di loro la gente che compone il tessuto della società civile.
L'ho detto, ridetto e urlato, anche in interviste televisive: I Poliziotti, a cui non é concesso di parlare in pubblico senza autorizzazione, a cui una candidatura costa un trasferimento d'ufficio così come non riuscire a pagare una rata del mutuo, sono parte della società civile e credetemi quanto dico che nel 90% dei casi (ad esser stretti) condividono le ragioni della protesta di chi gli sta davanti.
Purtroppo temo che considerarli dei burattini faccia comodo a tutti, ma proprio a tutti: davanti, dietro quella presunta barricata, e dietro le loro spalle dove la barricata c'è sempre più spesso!!
Contratti bloccati da anni e anni. Mezzi insufficienti, basti pensare che assistiamo a colleghi fermi in Caserma in attesa che arrivi l'equipaggio "smontante" per poter uscire in servizio. Divise rattoppate a proprie spese. L'ultimo contributo vestiario per chi espleta servizio in abiti civili saltato (quanto lo davano era di 100 euro annui!!!). Turn over inesistente. Programmi di addestramento professionale poco adatti alle esigenze contingenti dell'operatività e inadeguati. Giustizia, come di recente é accaduto, che si accanisce sugli uomini in divisa venendo meno il principio che "la legge é uguale per tutti". Sia chiaro chi sbaglia paga e deve pagare, nessuno pretende immunità, ma deve pagare il giusto..
E tutto per 1.300 euro al mese..
Mi faccio troppe domande a cui non voglio proprio rispondere sull'opportunità di certe affermazioni, in certi luoghi poi... mah..
Direi che decisamente non ci siamo. E forse la colpa é anche nostra, forse avremmo dovuto fare lo sforzo di assumere coscienza di essere categoria, di essere una parte della società civile e fa capire che i problemi della Polizia sono inevitabilmente problemi della intera società civile, forse avremmo dovuto moltiplicare gli sforzi e far capire a studenti, operai, medici, infermieri, insegnati, disoccupati, giovani, adulti anziani e bambini che la sicurezza é un bene imprescindibile della società e che se i poliziotti vanno in piazza a reclamare mezzi e risorse ci andavano e ci vanno anche per loro.. Io rifiuto e respingo fortemente l'arroccamento corporativista sulle problematiche connesse alla sicurezza, rifiuto la condanna e l'assoluzione "a priori" di qualsivoglia episodio, non voglio credere in una giustizia giusta, perché implicitamente dovrei ammetterne l'esistenza di una sbagliata, voglio credere che esista la giustizia come idea e questo impedirebbe a tutti, da qualunque parte la critica del giudizio, qualunque esso sia.
Forse siamo ancora in tempo. Forse non é stato tutto perso. Gli errori sono sempre errori, ma possono essere uno stimolo a migliorare e migliorarsi, solo così riusciremo a trovare un senso a ciò che senso non sembra avere.
La società civile é formata da tutti.. non esiste se alcuni settori ne sono considerati parte integrante e altri no. Una nazione in cui non esiste l'idea, il concetto di società civile é una nazione morta.
Ultima nota a parte, mi sia perdonata: se quella bomba carta avesse portato via un occhio, uno zigomo, un orecchio ad un ragazzo di 20 anni in divisa, se cioé avesse raggiunto il suo obiettivo, che non era colpire un immobile, ma una ragazza, una donna, un ragazzo, un padre di famiglia che indossa la divisa e non arriva fine mese, un uomo che, sebbene massacrato e stanco da anni di tradimenti e soprusi professionali e umani da parte di ogni governo di ogni colore , continua a fare il suo lavoro a rischio della vita.. allora in quel caso sarebbe stato giusto? Dispiace vedere scene di dolore di chi si ritrova la mano spappolata, ma ancora di più mi dispiace che ci siano delinquenti che vadano in piazza per ferire e uccidere gente che, molto più spesso di quanto si possa credere, condivide la ragione delle loro proteste.
Vi prego, non chiamatelo poverino..
Perché, credetemi, in questi frangenti le vittime innocenti sono gli uomini in blu.. i veri nuovi ultimi..
                                                                                       Luigi Lombardo
                                                                                         Segretario Provinciale SIAP Palermo


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